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Cenni sui fondamenti scientifici su cui si basa MindGate®

Il salto quantico della coscienza

Nella società odierna, il predominio di razionalità e logica ci pone spesso di fronte ad una serie di problemi che condizionano fortemente la visione che abbiamo della vita e della natura delle cose. Si potrebbe quasi dire che l’osservazione puramente analitica della realtà non ci consente mai di afferrarne realmente l’essenza, di percepire ciò che ne sta alla base o di quanto si cela dietro la forma. Agli effetti pratici possiamo continuamente costatare quanto ci sfugga la comprensione unitaria e globale delle cose, come ogni nuova conquista ci allontani nuovamente dalla verità ultima che stiamo cercando ed ogni bagliore di chiarezza aggiunga un nuovo mistero alla nostra esistenza. Così accade sia allo scienziato che scruta nelle profondità della materia che al religioso che cerca di trascenderla. Ogni apparente vittoria prelude quindi ad una conseguente capitolazione, il superamento di un ostacolo prepara nuovi ostacoli e nuove verità da affrontare in un susseguirsi infinito di incognite che sembrano non avere mai fine.

Ma nel suo cammino evolutivo l’uomo non può mancare il suo obiettivo di scoprire chi è, quali siano le sue potenzialità, quali le forze con cui è a contatto e quale lo scopo stesso della vita, perciò anche il rigore meccanicistico che ha dominato questi ultimi secoli sta necessariamente cedendo il passo ai nuovi paradigmi della scienza ondulatoria, i cui concetti talvolta osano sfiorare addirittura la dimensione spirituale. Nuove verità, che spesso stravolgono il nostro modo di pensare, stanno infatti emergendo dai crogiuoli alchemici della fisica quantistica che scopre ulteriori dimensioni dell’esistenza, contesta la linearità del tempo e sfata il mito della solidità della materia scoprendo che dietro l’apparente sostanza delle cose esiste una realtà ben più ampia ed unitaria che si regge sulla multidimensionalità, su energie sottili, campi di forza e forme di pensiero, assoggettate in ultima analisi ad un intelligenza universale che ispira ogni cosa vivente.

Ed è proprio in quest’ambito, peraltro di nostro principale interesse, che l’espansione delle capacità percettive e la raccolta di informazioni provenienti da campi di energia liberi da vincoli spazio temporali sono in grado di aprire vie alternative ed offrire nuove soluzioni, laddove per sua natura risulti insufficiente il procedere analitico e la sola cognizione razionale.
Lo scopo di questa pagina è, dunque, quello di accostare il lettore verso alcuni di questi nuovi paradigmi appositamente selezionati per aiutare la comprensione dei concetti di base da cui prende spunto il metodo MindGate®.

   
   

Società e pensiero forgiati dalla cultura:
Il concetto del “tempo“ non è presente in nessuna lingua indigena. Nell’ immaginario degli aborigeni australiani, gli uomini sono spiriti prima della loro nascita e dopo la loro morte. Essi dicono: passato, presente e futuro sono contemporaneamente presenti ed esistono in quanto mondi paralleli di esperienza. Gli uomini e la terra traggono origine da un sogno. Tutti gli uomini non ancora nati, attendono nel tempo dei sogni di venire al mondo.
Il fisico dei quanti Fred A. Wolf dice: „La fisica quantistica non ha a che fare con l’aspetto esteriore della materia, ma piuttosto con una sorta di nebulose eteree a possibilità tra esse sovrapponibili, con entità, che assomigliano realmente a dei sogni.
 
 
 

Il predominio di razionalità e logica e i problemi che ne derivano:
La percezione si forma soggettivamente sulla base di vari modelli ed intuizioni (visione di immagini interiori) > nel mondo occidentale la “fonte ultima della conoscenza” viene imperdonabilmente trascurata.
L’uomo è realmente conscio solo di una piccola parte della sua capacità percettiva!
Nell’ambito del mondo fisico possediamo tre criteri di valutazione: la materia (la massa), l’energia e l’informazione. Il fisico David Bohm definisce la materia quale luce “congelata”.
 
 
 

Percezione intuitiva:
Le colombe trovano la via di ritorno anche se la loro casa si trova su navi in movimento.
All’Università di Edimborough viene documentato scientificamente il fenomeno dell’ "Essere osservati intensamente da dietro“. Durante le sue sperimentazioni il texano Braud è riuscito a stabilire una significativa differenza nella resistenza epidermica. Le persone che si prestarono ai test non sapevano di essere osservate da dietro, ma l’epidermide registrava tale evento.
C.G. Jung: "Siamo parte di una memoria collettiva alla quale noi tutti ricorriamo; inconsciamente siamo tutti collegati con ogni altra cosa ed ogni altro essere."
 
 
   

Campi:
Non è la materia, bensì sono i campi energetici a costituire la base.
Nel diciannovesimo secolo, Faraday sostituì il concetto di “anima” con quello di “campo”.
Al posto di anime elettriche e magnetiche si parla oggi di campi elettromagnetici.
Il fisico quantico Hoyle: “il futuro decide le scelte effettuate nel presente. Affinché una realtà possa verificarsi, un’onda quantica deve spostarsi nel futuro ricevendo una risposta (dall’ evento futuro desiderato) che ritorna nel tempo presente.“
Sheldrake: "Il concetto moderno di “campo” ha risolto il vecchio concetto di “anima”. Il campo quale LOGOS è l’aspetto che costituisce la forma (matrix) della creazione.“
 
 
   

Risonanza morfica (memoria della natura):
Influenza del simile sul simile attraverso lo spazio e il tempo. Connessioni misteriose di tipo telepatico tra organismi attraverso una memoria collettiva.
Ogni cosa possiede un ricordo di cose più antiche dello stesso tipo.
 
 
   

I campi mentali (base del successo e dell’insuccesso):
I campi mentali portano alla risonanza morfica. Ad es.: profezie che si avverano per autosuggestione.
L’intenzione, quale presupposto della volontà, influenza il mondo fisico. I fisici quantici Aharnov e Vardi riuscirono a stabilire che: „Se un sistema quantico viene osservato con attenzione costante, esso fa praticamente qualsiasi cosa.“ Ad es.: un sistema instabile si disgrega in pochi micro secondi – se ossevato... mai! Un crogiuolo di Quanti osservati con attenzione non arriva mai all’ebollizione, anche se riscaldato all’infinito.
Wolf: "Se nella materia esiste consapevolezza, allora essa possiede consapevolezza.
Il noto fisico atomico Niels Bohr, evidenziò nei suoi esperimenti elettrici il principio di indeterminazione: "L’elettrone prima di venire misurato non possiede nessuna posizione, o per essere più precisi, nessun impulso. In un certo senso l’elettrone prima della sua misurazione in laboratorio non esiste proprio!“
 
 
   

Reazioni Fisiche:
Radin prese spunto da questi studi per analizzare l’effettiva esistenza di un qualcosa di simile alla percezione precognitiva. Egli mostrò alle persone che si prestarono al test delle immagini randomizzate dal computer, che evocavano rilassamento od eccitazione e rilevò che la pressione del sangue delle persone reagiva in maniera significativa 3 secondi prima, il battito cardiaco 2 secondi prima e l’attività epidermica 1 secondo prima che venisse mostrata loro un immagine emotivamente provocante. Radin definì questa capacità precognitiva: “Riflesso di presentimento”.
 
 
   

Cervello:
L’intervallo di frequenze Beta, (>14 Hz) corrispondono al nostro comune stato di veglia. In questa fase il nostro cervello è lateralizzato, ovvero una metà del cervello risulta dominante. Ci sentiamo stressati e infelici.
 
 
   

Cenni storici su uno spazio – ed un iperspazio che si estende oltre il fattore tempo:
Hildegard von Bingen (1098-1179) fece una profezia all’imperatore Barbarossa che poi effettivamente si verificò e venne documentata da uno scritto imperiale.
Leonardo da Vinci (1452-1519) progettò nel quindicesimo secolo un elicottero, sottomarini e mute da sub, mitragliatrici, proiettili per carri armati, granate a testate esplosive multiple, alcune macchine utensili, torchi per la stampa, apparecchi di distillazione, turbine ad acqua, battelli sospinti da ruote a pale, case prefabbricate, città satelliti, ferrovie a binari multipli, sistemi di riscaldamento, spiedi meccanici azionati dall’aria calda, porte automatiche, orologi sveglia, specchi parabolici e parlò di occhiali per scrutare la Luna più di cento anni prima della scoperta dei telescopi.
Hermann Oberth trovò nel 1908 un errore nel calcolo missilistico di Giulio Verne e presentò nel 1921 un programma astronautico completo, con il quale volle presentare la tesi di laurea all’università di Heidelberg. Il lavoro di dissertazione venne rifiutato come non realistico. Nel 1967 Wernher von Braun portò il primo uomo sulla Luna sulla base delle idee di Oberth.
 
 
   

Cenni storici su spazio – e su campi che si estendono oltre il fattore tempo tramite connessioni di tipo telepatico:
Nel 1654 il francese Blaise Pascal scoprì una risoluzione matematica insieme al suo collega Fermat , senza che entrambi gli scienziati si fossero precedentemente consultati sulla questione.
Carl Benz e Gottlieb Daimler inventarono nello stesso momento (nel 1885) l’automobile, l’uno a Mannheim e l’altro a Stoccarda.
Elisha Grey e Graham Bell inventarono contemporaneamente il telefono. Bell è considerato l’inventore del telefono perché lo brevettò il 14 Febbraio 1878, due ore prima di Grey!
 
 
   

Cenni storici relativi a fonti di informazione percepite al di fuori del proprio essere:
Socrate (470-399), il famoso filosofo greco attribuì le sue conoscenze alla sua guida spirituale Daimonion, che si faceva sentire attraverso una voce interiore.
Dante Alighieri (1265-1321) scrisse la sua "Divina Commedia" dietro dettatura interiore.
William Butler Yeats (1865-1939), Premio Nobel per la letteratura irlandese, compose le sue ultime liriche con l’aiuto di due entità spirituali che chiamava istruttori.
Tschaikowskij, Elgar e Mozart riportarono affermazioni simili a riguardo delle loro "ispirazioni divine“ ricevute al di fuori delle loro capacità intrinseche.
 
 
   

Una mente estesa
Mente, cervello e telepatia
Articolo di Rupert Sheldrake pubblicato nella rivista “Scienza e coscienza” Agosto-Ottobre2004

 

Dov’è localizzata la nostra mente?

Ci hanno insegnato a credere che sia dentro la nostra testa, che l’attività mentale non sia altro che attività cerebrale. Alcune prove sperimentali descritte in quest’articolo suggeriscono che la nostra mente si estenda ben oltre il cervello; espandendosi attraverso dei campi che ci collegano al nostro ambiente e gli uni agli altri.

I campi mentali sono radicati nel cervello, proprio come i campi magnetici che circondano un magnete sono radicati nel magnete stesso, o come i campi di trasmissione attorno ai telefoni cellulari sono radicati nel telefono e nella sua attività elettrica interna. I campi mentali inoltre si estendono attorno al cervello allo stesso modo in cui i campi magnetici si estendono attorno ai magneti, ed i campi elettromagnetici attorno ai telefoni cellulari.
I campi mentali ci aiutano a spiegare la telepatia, la sensazione di essere osservati ed altre capacità molto diffuse, ma tuttora prive di spiegazione. Soprattutto, i campi mentali sono alla base della normale percezione quale parte essenziale della vista.

Immagini al di fuori della nostra testa
Guardatevi attorno. Le immagini che vedete sono dentro al vostro cervello? O sono al di fuori di voi – proprio dove sembrano essere?
Secondo la teoria convenzionale esiste un processo a senso unico: la luce entra, ma niente è proiettato all’esterno. Il movimento verso l’interno della luce è abbastanza familiare. Se guardate questa pagina, la luce riflessa si muove dalla pagina attraverso il campo elettromagnetico dentro ai vostri occhi. Le lenti dei vostri occhi focalizzano la luce per formare immagini capovolte sulla retina. Questa luce che cade sui bastoncelli e sui coni della retina provoca dei cambiamenti elettrici al loro interno, che danno luogo a cambiamenti caratteristici nei nervi della retina stessa. Gli impulsi nervosi si muovono lungo i nervi ottici fino al cervello, dove provocano forme complesse di attività elettrica e chimica. Fin qui, tutto bene. Tutti questi processi possono essere e sono stati studiati in dettaglio da neurofisiologi ed altri esperti della vista e dell’attività cerebrale.
Poi succede qualcosa di molto misterioso. Si fa esperienza consapevole di quello che si sta guardando, nella fattispecie la pagina che vi sta di fronte. Si diventa consapevoli anche delle parole stampate e del loro significato. Dal punto di vista della teoria standard non c’è alcun motivo per cui si dovrebbe esserne consapevoli. I meccanismi cerebrali dovrebbero procedere bene lo stesso senza la consapevolezza.
Ne consegue un altro problema. Quando vedete questa pagina non sperimentate la vostra immagine di essa come fosse dentro al cervello, dove dovrebbe essere. Sperimentate invece la sua immagine a circa sessanta centimetri di fronte a voi. L’immagine è fuori dal vostro corpo.
La teoria standard, nonostante tutta la sua fisiologica sofisticazione, non ha alcuna spiegazione per la vostra esperienza più immediata e diretta. Tutta la vostra esperienza dovrebbe essere dentro al cervello, una specie di reality show virtuale dentro la vostra testa. Questo significa che il vostro cranio deve trovarsi al di là di qualsiasi cosa che state vedendo: se state guardando il cielo, il vostro cranio deve essere oltre il cielo! Per quanto appaia un’idea assurda, sembra essere un’implicazione necessaria della teoria mente-nel-cervello.
L’idea che propongo è così semplice che è difficile da cogliere. La vostra immagine di questa pagina è esattamente dove sembra essere, di fronte ai vostri occhi, non dietro. Non è dentro al vostro cervello, ma fuori.
Così la visione implica sia un movimento della luce verso l’interno, sia una proiezione all’esterno di immagini. Attraverso i campi mentali la nostra mente si protende per toccare quello che stiamo guardando. Se guardiamo una montagna a dieci miglia di distanza, la nostra mente si protende per dieci miglia. Se guardiamo le stelle lontan, le nostre menti si protendono nei cieli, letteralmente per distanze astronomiche.

La Sensazione di Essere Osservati
A volte quando guardo qualcuno da dietro, lui o lei si volta e guarda dritto verso di me. E talvolta mi volto all’improvviso per scoprire che qualcuno mi sta fissando. Le statistiche dimostrano che oltre il 90% delle persone hanno avuto esperienze come queste. La sensazione di essere osservati non dovrebbe avvenire se l’attenzione è tutta dentro la testa. Ma se si protende all’infuori e ci collega a quello che stiamo guardando, allora il nostro guardare potrebbe avere un effetto su quello che guardiamo. È solamente un’illusione o esiste veramente la sensazione di essere osservati?
Questa questione può essere esplorata con esperimenti semplici e poco costosi. Si lavora a coppie. Una persona, il soggetto, si siede voltando la schiena all’altro, indossando una benda. L’altra persona, l’osservatore si siede dietro al soggett, e in una serie casuale di esperimenti guarda o il collo del soggetto, o distoglie lo sguardo e pensa a qualcos’altro. L’inizio di ciascun esperimento è segnalato da un clic o da un bip meccanico. Ogni esperimento dura circa dieci secondi ed il soggetto indovina dicendo “guarda” o “non guarda”.
Finora sono stati fatti più di 100.000 esperimenti ed i risultati sono notevolmente positivi ed altamente significativi statisticamente, con probabilità che sia casuale di quadrilioni a uno (10 alla 24esima a 1). La sensazione di essere osservati funziona anche quando si guarda la gente attraverso una TV a circuito chiuso. Anche gli animali sono sensibili all’essere osservati dalle persone, e le persone dagli animali. Questa sensibilità agli sguardi sembra molto diffusa nel regno animale e potrebbe essersi evoluta nel contesto delle relazioni predatore-preda: un animale che si fosse accorto quando un predatore nascosto lo stesse osservando avrebbe avuto una probabilità migliore di sopravvivere di un animale senza questo senso.

Telepatia
Le persone istruite sono state educate a credere che la telepatia non esista. Alla stregua di altri cosiddetti fenomeni psichici, la telepatia è respinta come un illusione. Ma la maggior parte delle persone che aderiscono a queste opinioni, cosa che facevo anch’io, non lo fanno sulle basi di un attento esame delle prove. Lo fanno perché c’è un tabù sul considerare seriamente la telepatia. Questo tabù è correlato al paradigma prevalente o modello della realtà nella scienza istituzionale, cioè alla teoria della mente-dentro-il-cervello secondo la quale la telepatia ed altri fenomeni psichici che sembrano implicare misteriose specie di "azioni a distanza", non possono assolutamente esistere.
Questo tabù risale come minimo all’Illuminismo, alla fine del diciottesimo secolo. Ma questo non è la sedeper esaminarne la sua storia (che descrivo ne The Sense of Being Stared at (N.d.T.: La Sensazione di Essere Osservati)). Piuttosto voglio riassumere alcuni esperimenti recenti che suggeriscono che la telepatia non solo esiste, ma che è una parte usuale della comunicazione animale.

Animali Domestici Psichici
Mi sono inizialmente interessato al soggetto della telepatia circa quindici anni fa, e cominciai a cercarne delle prove negli animali che conosciamo meglio, quelli domestici. Presto iniziai a trovare numerose storie di proprietari di cani, gatti, pappagalli, cavalli ed altri animali che insinuavano che questi animali sembravano capaci di leggere la loro mente e le loro intenzioni.
Attraverso annunci al pubblico mi sono costruito un’ampia banca dati di questo tipo di storie, al momento contenente oltre 3.500 casi. Queste storie si suddividono in varie categorie. Ad esempio, molti proprietari di gatti affermano che il loro animale sembra intuire quando hanno intenzione di portarlo dal veterinario, ancora prima che abbiano tirato fuori la gabbietta o manifestato qualsiasi apparente indizio della loro intenzione. Alcuni sostengono che i loro cani sanno quando li porteranno a fare una passeggiata, anche quando sono in un’altra stanza, senza essere visti o sentiti, e quando la persona sta solamente pensando di portarli a fare una passeggiata. Certamente nessuno pensa che questo comportamento sia sorprendente se succede in un orario di routine, o se i cani vedono la persona che si prepara ad uscire, o sentono la parola “andiamo”. Deducono che sia telepatico perché sembra succedere in assenza di tali indizi.
Una delle affermazioni più comuni e più testabili sui cani e sui gatti è che sanno quando i loro proprietari stanno tornando a casa, in alcuni casi anticipando il loro ritorno di dieci minuti o più. Nelle statistiche di famiglie scelte a caso in Gran Bretagna e in America, i miei colleghi ed io abbiamo trovato che circa il 50% di proprietari di cani ed il 30% di proprietari di gatti credono che i loro animali anticipino l’arrivo di un membro della famiglia. Attraverso centinaia di esperimenti videoregistrati, i miei colleghi ed io abbiamo dimostrato che i cani reagiscono alle intenzioni dei loro proprietari di tornare a casa anche se sono distanti parecchie miglia, anche quando ritornano ad orari casuali, ed anche quando viaggiano con veicoli insoliti come i taxi. La telepatia sembra la sola ipotesi che possa rendere conto dei fatti.

Telepatia Telefonica
Nel corso della mia ricerca sui poteri senza spiegazioni degli animali, ho sentito di molti cani e gatti che sembravano anticipare le chiamate telefoniche da parte dei loro padroni. Ad esempio, quando il telefono squilla nella famiglia di un noto professore dell’Università di California a Berkeley, sua moglie sa quando suo marito è dall’altra parte del telefono perché Whiskins, il loro gatto argentato, corre al telefono e raspa il ricevitore con le zampe. «Molte volte riesce a staccare la cornetta ed emette miagolii di apprezzamento che sono chiaramente udibili da mio marito all’altro capo – afferma - Se qualcun altro telefona, Whiskins non ci fa caso». Il gatto risponde anche quando telefona da viaggi sul campo in Africa o Sud America.
Questo mi ha portato a riflettere che io stesso ho avuto tale esperienza, in quanto, senza alcun apparente motivo, avevo pensato a delle persone che poco dopo hanno chiamato. Ho chiesto alla mia famiglia e agli amici se avevano mai avuto questo tipo di esperienza, e presto ho scoperto che la maggior parte la conosceva molto bene. Alcuni dissero che sapevano quando la loro madre o il fidanzato o un’altra persona significativa stava chiamando perché il telefono aveva un suono diverso!
I miei colleghi ed io abbiamo scoperto, attraverso sondaggi approfonditi, che la maggior parte della gente ha apparentemente avuto esperienze telepatiche con le telefonate. Questo è in realtà il tipo più comune di telepatia apparente nel mondo moderno.
È tutta una questione di coincidenza e memoria selettiva, dove la gente si ricorda solo quando qualcuno a cui stavano pensando ha telefonato, e dimentica tutte le volte che si sono sbagliati? La maggior parte degli scettici presume che si tratti del caso, ma fino a poco tempo fa non c’era mai stata alcuna ricerca scientifica sull’argomento.
Ho messo a punto un semplice esperimento per testare la telepatia telefonica. I partecipanti ricevono una chiamata da quattro diverse persone ad un’ora prestabilita, ed essi stessi scelgono le persone che chiamano, di solito amici intimi o membri della famiglia. Per ciascun test, la persona che chiama è scelta a caso dallo sperimentatore gettando un dado. Il partecipante deve dire chi è che chiama prima che la persona parli. Se la gente stesse solamente indovinando, dovrebbero essere esatti una volta su quattro, o il 25% delle volte.
Abbiamo sinora eseguito più di 800 prove di questo tipo e la percentuale media di successo è del 42%, molto significativamente al disopra del livello casuale del 25% con astronomiche probabilità contro la casualità (10 alla 24esima a 1).
Abbiamo anche effettuato una serie di prove in cui due dei quattro chiamanti erano familiari, mentre gli altri due erano estranei i cui nomi erano noti ai partecipanti ma che non avevano mai incontrato. Con i chiamanti familiari la percentuale di successo fu del 56%, altamente significativa statisticamente. Con gli estranei fu al livello della casualità, in accordo con l’osservazione che la telepatia tipicamente si manifesta tra gente che condivide legami emotivi o sociali.
Inoltre, abbiamo trovato che questi effetti non diminuiscono con la distanza. Alcuni dei nostri partecipanti erano dell’Australia o della Nuova Zelanda ed essi potevano ugualmente identificare chi stava chiamando, sia che fosse dall’altro capo del mondo o solo ad alcune miglia di distanza.

Menti Estese
Gli studi di laboratorio di parapsicologi hanno già dato prove statisticamente significative per la telepatia. Ma la maggior parte delle ricerche di laboratorio ha prodotto effetti piuttosto deboli, probabilmente perché la maggior parte dei partecipanti e “trasmittenti” erano estranei gli uni agli altri e la telepatia normalmente dipende dai legami sociali.
I risultati degli esperimenti sulla telepatia telefonica danno effetti più marcati e più ripetibili perché coinvolgono persone che si conoscono bene. Ho anche scoperto che ci sono sorprendenti legami telepatici tra le madri che allattano ed i loro bambini. Ugualmente, le reazioni telepatiche degli animali domestici ai loro proprietari dipendono da forti legami sociali.
Voglio dire che questi legami sono aspetti dei campi che collegano assieme membri di gruppi sociali (che definisco campi morfici) e che agiscono da canali per il trasferimento di informazioni tra membri separati del gruppo. Telepatia significa letteralmente “sentire da lontano” e tipicamente implica la comunicazione di bisogni, intenzioni e pericolo. A volte le reazioni telepatiche sono sperimentate come sensazioni, talvolta come visioni o il sentire delle voci e talvolta nei sogni. Molte persone ed animali domestici hanno reagito quando coloro ai quali erano legati subivano un incidente, o stavano morendo, anche se questo accadeva a molte miglia di distanza.
C’è un’analogia di questo processo nella fisica quantistica: se due particelle sono state parte dello stesso sistema quantistico e sono separate nello spazio, queste mantengono una misteriosa connessione. Quando Einstein si rese conto per la prima volta di questa implicazione della teoria quantistica, pensò che quest’ultima fosse sbagliata perché implicava quello che chiamava una “sconcertante azione a distanza”.
Gli esperimenti hanno dimostrato che la teoria quantistica ha ragione e che Einstein ha torto. Un cambiamento in una parte separata di un sistema può avere un effetto sull’altro istantaneamente. Questo fenomeno è conosciuto come non-località o non-separabilità quantistica.
La telepatia, come la sensazione di essere osservati, è paranormale solo se definiamo come “normale” la teoria che la mente è ristretta al cervello. Ma se la nostra mente si protrae oltre il nostro cervello, proprio come sembra fare, e si connette con altre menti, proprio come sembra fare, allora fenomeni come la telepatia e la sensazione di essere osservati sembrano normali. Non sono affatto sconcertanti e strani, ai margini della psicologia umana anormale, ma sono parte della nostra natura biologica.
Certo, non sto dicendo che il cervello sia irrilevante per la nostra comprensione della mente. È molto rilevante e recenti progressi nella ricerca sul cervello hanno molto da dirci. La nostra mente è centrata nel corpo e nel nostro cervello in particolare, però, non è limitata al nostro cervello poiché si estende ben oltre. Questa estensione avviene attraverso i campi della mente, o campi mentali, che esistono sia all’interno che oltre il cervello stesso.
L’idea della mente estesa dà più senso alla nostra esperienza rispetto alla teoria della mente-nel-cervello. Soprattutto ci libera. Non siamo più imprigionati entro il limitato raggio del nostro cranio, le nostre menti separate ed isolate le une dalle altre. Non siamo più alienati dai nostri corpi, dal nostro ambiente e dalle altre persone. Siamo interconnessi.

Note sull’autore
Il Dr. Rupert Sheldrake è un biologo di fama mondiale e autore del recente libro THE SENSE OF BEING STARED AT, AND OTHER ASPECTS OF THE EXTENDED MIND (N.d.T.: LA SENSAZIONE DI ESSERE OSSERVATI, ED ALTRI ASPETTI DELLA MENTE ESTESA) (Hutchinson) (vedi bookshop se esiste già versione italiana) Membro dell’Istituto di Scienze Noetiche, vicino a San Francisco, vive attualmente a Londra.

Prove e approfondimenti sulla telepatia
Per ulteriori dettagli sulla telepatia animale:
Rupert Shaldrake - I poteri straordinari degli animali. Mondadori, Milano, 2000.
- Dean Radin - The Conscious Universe (N.d.T.: L’Universo Cosciente), Harper, San Francisco, 1997) (vedi bookshop se esiste versione italiana)

Altre pubblicazioni dell’autore in lingua italiana
La rinascita della natura . Corbaccio, Milano, 1993
Sette esperimenti per cambiare il mondo, Corbaccio, Milano, 1995.
L¹ipotesi della causalità formativa. Red, Como, 1998

 
 
   

 

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